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Old May 12th, 2018 #1
alex revision
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Revisionismo: sul fronte della repressione

3 maggio 2018

Ricevo e traduco il seguente comunicato di Bocage:


Editore e pubblicista revisionista impegnato da lunga data nella causa del revisionismo storico, il fiammingo Siegfried Verbeke è stato condannato in primo grado a sei mesi di prigione e ad un’ammenda di 8.000 euro da un tribunale di Malines (Belgio). Siegfried Verbeke ha dichiarato che farà appello contro questo giudizio concentrando la sua difesa sulle falle della legge antirevisionista belga.


Il libraio spagnolo Pedro Varela, che ha già passato quasi 15 mesi in prigione (dal 12 dicembre 2010 all’8 marzo 2012), è stato condannato il 7 aprile 2017 per aver pubblicato e diffuso una versione spagnola del Mein Kampf. In seguito a questa condanna, Pedro Varela sconta una pena di prigione senza condizionale dal 3 aprile scorso, della durata di 3 mesi. Ecco il suo indirizzo:


Pedro Varela

Centro Penitenciario

La Roca-Quatre Camins

Carretera de Masnou a Granollers

E-08430 La Roca del Vallès (Barcelona)

Spagna


Dopo il suo sfortunato tentativo di ottenere asilo politico in Ungheria, l’avvocato revisionista Horst Mahler è sempre incarcerato nella prigione di Brandeburgo. Sembrerebbe che le autorità abbiano l’intenzione di procedere a nuovi capi d’imputazione contro di lui. I germanofoni potranno tenersi informati della situazione su un sito a lui dedicato:

https://wir-sind-horst.com/


Ursula Haverbeck è stata condannata a un totale di due anni di prigione per le sue prese di posizione iconoclaste. All’età di 89 anni, ella si difende come un leone e, per ora, sembra che si esiga da lei solo del denaro … Peraltro, Ursula Haverbeck si è presentata candidata alle elezioni del Parlamento europeo sotto il vessillo della Die Rechte (La Destra). È dedicato a lei il seguente sito internet:

http://ursula-haverbeck.info/


Incarcerata dal 3 gennaio 2018, la germano-canadese Monika Schaefer è sempre in prigione a Monaco. Un giudice le aveva lasciato intendere che sarebbe stata presto liberata. Di conseguenza, Monika Schaefer si è liberata di tutto quello che aveva potuto acquistare alla mensa della prigione per migliorare il proprio rancio, ma il procuratore le ha detto: «No, spiacente, voi non uscirete!». Malgrado tutto, Monika Schaefer non si perde d’animo grazie alle numerose lettere di sostegno che riceve. Ecco il suo indirizzo:


Monika Schaefer

Schwarzenbergstrasse 14

D-81549 München

Germania


https://www.andreacarancini.it/2018/...a-repressione/
 
Old May 16th, 2018 #2
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Attenzione!

Nuovo indirizzo


JVA Bielefeld-Brackwede
z. Hd. Ursula Haverbeck
Umlostraße 100
33649 Bielefeld
 
Old May 18th, 2018 #3
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Di nuovo incarcerato Gerd Ittner

Sul fronte della repressione

Altro combattente coraggioso e indomabile per la verità e la libertà di espressione, Gerd Ittner merita il nostro sostegno.

Sabato 12 maggio 2018, giorno del suo sessantesimo compleanno, Gerd Ittner è stato arrestato a Bretzenheim.

Dapprima detenuto nel reparto di medicina del Centro di detenzione Rohrbach a Wöllstein, è incarcerato dal 15 maggio nella prigione centrale di Norimberga (JVA). Le informazioni sul suo stato di salute sono state censurate.

Come Ursula Haverbeck, Horst Mahler, Monika Schaefer e suo fratello Alfred, Arnold Höfs, Wolfgang Fröhlich e molti altri, Gerd Ittner è vittima di uno stato «tedesco» anti-tedesco. Per proteggere qualche profittatore fanatico dell’Olocausto, questo regime fondato sulla menzogna istituzionalizzata deve reprimere tutti quelli che denunciano tali abusi al fine di ridurli al silenzio.

Di conseguenza, essi sono accusati di rappresentare una «minaccia per la pace pubblica» — un classico dell’accusa diffamatoria in uso negli Stati totalitari – giudicati e condannati nel corso di una procedura di eccezione che censura fin dall’inizio ogni difesa fondata su dei «fatti nuovi», ossia i risultati dei lavori scientifici realizzati dai ricercatori revisionisti. Durante il suo processo, l’avvocato di Gerd Ittner è stato riconosciuto colpevole di dichiarazioni sconvenienti durante l’udienza e condannato ad un’ammenda di 2250 euro.

L’11 febbraio 2017, Gerd Ittner aveva partecipato ad una conferenza durante un raduno in occasione dell’anniversario dei bombardamenti di Dresda del 1945, dove aveva di nuovo rimesso in discussione l’Olocausto.

Gerd Ittner ha bisogno urgente di francobolli per la sua corrispondenza, da inviare al seguente indirizzo:

Gerd Ittner
JVA Nürnberg
Mannertstrasse 6
D-90429 Nürnberg
Germania


https://www.andreacarancini.it/2018/...o-gerd-ittner/
 
Old May 25th, 2018 #4
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"Auschwitz? Un parco a tema". Condannata per antisemitismo la blogger Chabloz

Nel suo canale Youtube canzoni contro gli ebrei e derisioni su Anna Frank

Non si tratta di satira ma di antisemitismo: è la motivazione che ha portato il giudice John Zani della Westminster Magistrates Court a condannare per ingiuria Alison Chabloz, blogger inglese di 54 anni. La donna è stata riconosciuta colpevole di aver diffuso materiale "grossolanamente offensivo" e antisemita: i suoi stornelli, divenuti virali tramite il canale Youtube, sono secondo il tribunale oltraggiosi verso gli ebrei e con allusioni a interrogativi negazionisti sulla Shoah.

Il giudice l'ha condannata in particolare per i contenuti di tre canzonette, rigettando la tesi difensiva della libertà di satira.

Secondo Chabloz invece anche diversi fan ebrei avrebbero interpretato quei testi come ironici, sebbene caustici, e divertendosi. "Non si tratta di satira, ma di insulti" e di messaggi che sembrano voler distorcere la storia, ha tuttavia ribattuto il magistrato nella lettura della sentenza, dandole torto su tutta la linea mentre alcune decine di sostenitori della blogger-musicista presenti in aula gridavano "vergogna". Uno dei versi dei brani incriminati si chiede se i racconti sull'Olocausto non siano alla fine "un cumulo di bugie".

http://www.globalist.it/world/artico...z-2024931.html
 
Old June 12th, 2018 #5
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Un altro è diventato il giudizio finale contro Ursula Haverbeck, più a lungo di detenzione minaccia

12 Giu 2018

Con ordinanza del 30 maggio 2018 il Superiore regionale di Hamm Corte ha il ricorso contro una sentenza del Tribunale distrettuale di Detmold, che aveva condannato Ursula Haverbeck presto 2018 a un anno e due mesi di reclusione, scartato. Così Ursula minaccia un ulteriore prolungamento del periodo di trattenimento, che in precedenza era di due anni. L'accusa Verden sarà ancora eseguire un cosiddetto Strafzusammenzug in cui sono compensate diverse sanzioni, tuttavia, è già chiaro che il rilascio dalla custodia di 89 anni, Ursula Haverbeck sposta ulteriormente verso la parte posteriore. Già da oltre un mese seduti più famoso dissidente della Germania dietro le sbarre del sistema.

E 'quindi importante per mostrare solidarietà e sostegno Ursula è. Scrive lettere e cartoline, mostrando la nostra solidarietà!

Ursula Haverbeck
JVA Bielefeld-Brackwede
Umlostraße 100
33649 Bielefeld
Germania
https://freiheit-fuer-ursula.de/2018...re-haft-droht/
 
Old October 17th, 2019 #6
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La comunità ebraica chiede la proibizione della manifestazione di sostegno a Ursula Haverbeck

17 Ottobre 2019

PRIGIONE DI BIELEFELD: LA COMUNITÀ EBRAICA CHIEDE LA PROIBIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE DI SOSTEGNO A URSULA HAVERBECK

«Io so che siamo in democrazia, ma questa non è più una democrazia se questi diritti [di manifestare] restano validi sotto queste circostanze», ha dichiarato il presidente della comunità ebraica di Bielefeld, Irith Michelsohn. Dopo l’attacco alla sinagoga di Halle (Saale), è stato necessario rivalutare la minaccia dell’estremismo di destra. La polizia di Bielefeld non ha proibito il corteo di sostegno previsto dal movimento «Die Rechte» [La Destra] il 9 novembre prossimo in onore di Ursula Haverbeck, che compirà 91 anni l’11 novembre 2019. Ma il 9 novembre è un giorno commemorativo dedicato alle vittime ebraiche della Notte dei Cristalli (9-10 novembre 1938). «Quale danno che, un 9 novembre, i militanti di «Die Rechte» possano sfilare a Bielefeld perché la negazionista della Shoah, Ursula Haverbeck, è in prigione», s’indigna Michelsohn. La manifestazione autorizzata ostenterà lo slogan «Libertà per Ursula Haverbeck».

Christoph Gusy, giurista del Centro di detenzione di Bielefeld, spiega che la situazione giuridica è chiara. L’attacco di Halle non ha nessuna influenza. Gusy sottolinea che la legislazione in vigore offre la possibilità di proibire ai manifestanti l’accesso ai luoghi sensibili come i monumenti commemorativi. Tuttavia, secondo Gusy, non è possibile prendere in considerazione i dati sensibili. La polizia di Bielefeld e i responsabili di «Die Rechte» si sono messi d’accordo sulle condizioni della manifestazione.

https://www1.wdr.de/nachrichten/west...efeld-100.html


Per chi volesse scrivere un messaggio di sostengo a Ursula Haverbeck:

Frau

Ursula Haverbeck

JVA Bielefeld-Brackwede

Umlostrasse 100

D-33649 Bielefeld

GERMANIA

https://www.andreacarancini.it/2019/...ula-haverbeck/
 
Old December 15th, 2019 #8
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Negata la liberazione anticipata alla prigioniera politica tedesca Ursula Haverbeck

14 Dicembre 2019

NEGATA LA LIBERAZIONE ANTICIPATA ALLA PRIGIONIERA POLITICA TEDESCA URSULA HAVERBECK[1]

Sebbene di solito i prigionieri vengano rilasciati dopo aver scontato due terzi della loro pena, il tribunale decide di non liberare la scettica dell’Olocausto Ursula Haverbeck.

Un tribunale tedesco ha deciso mercoledì che una famosa signora nazionalsocialista novantunenne che sta scontando una pena di due anni per “negazione dell’Olocausto” non debba essere rilasciata prima del termine pena.

Ursula Haverbeck è stata condannata per “istigazione” da un tribunale della città di Verden nel 2017 e ha iniziato a scontare la sua condanna l’anno scorso.

Haverbeck ha ripetutamente asserito che Auschwitz era solo un campo di lavoro. Ella è stata condannata diverse volte ma per molto tempo ha evitato il carcere a causa dei lungi appelli. Il tribunale più alto della Germania ha respinto il suo ricorso contro la condanna di Verden.

In Germania di solito le persone vengono rilasciate dopo aver scontato due terzi della pena. Ma l’agenzia di notizie dpa ha riferito che il tribunale statale di Bielefeld, dove lei è in prigione, ha detto mercoledì che ha deciso di non rilasciare Haverbeck in gennaio. Non sono state fornite ragioni per la decisione.

La pena di Haverbeck dovrebbe finire il prossimo mese di novembre.

In precedenza ella era stata condannata al carcere in diverse occasioni per aver negato l’Olocausto, una volta dopo aver dichiarato in televisione che “l’Olocausto è la menzogna più grane e più persistente della storia”.

La “negazione dell’Olocausto” e altre forme di “istigazione all’odio contro segmenti della popolazione” sono passibili di una pena che può arrivare a cinque anni di prigione, mentre l’uso di simboli nazionalsocialisti come la svastica è parimenti proibito.


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://dailyarchives.org/index.php/...prison-release

https://www.andreacarancini.it/2019/...ula-haverbeck/
 
Old December 11th, 2020 #10
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Ursula Haverbeck dovrà tornare in prigione

8 Dicembre 2020

A distanza di un solo mese dalla sua uscita dal carcere, la revisionista dell’Olocausto Ursula Haverbeck è stata di nuovo condannata ad una pena senza condizionale. Il tribunale del distretto (AG) di Berlino-Tiegarten ha inflitto venerdì una pena a un anno di prigione alla militante novantaduenne originaria della Renania del Nord-Vestfalia. Il giudice presidente ha giustificato il verdetto con la motivazione che ella si è resa di nuovo colpevole di sedizione. “Le vostre dichiarazioni sono semplicemente insopportabili: un affronto per le vittime, le vostre dichiarazioni in un video sono suscettibili di turbare la pace pubblica”.

L’accusata ha negato l’Olocausto in un’intervista pubblicata su Internet nel marzo 2018, secondo il verdetto. Secondo l’atto di accusa, un estremista di destra presumibilmente di Berlino aveva diffuso l’intervista sul suo canale Youtube. Secondo l’accusa, non vi è stato “un profondo malinteso”, come aveva sostenuto l’avvocato difensore, bensì “la diffusione delle idee nazionalsocialiste”. Ursula Haverbeck non si è presentata in tribunale il secondo giorno del processo. Ella aveva già respinto le accuse il primo giorno. Ella non sapeva che la sua intervista sarebbe stata resa pubblica, ha dichiarato la novantaduenne. Ha detto che le accuse erano “fuori contesto” e che altri dettagli “sono sbagliati”.

Nel prendere la sua decisione, il tribunale ha seguito le indicazioni della Procura, che aveva proposto un anno e tre mesi di prigione. Malgrado la sua età avanzata, una pena di prigione senza condizionale si impone, ha dichiarato il procuratore, poiché è prevedibile che si ripetano “reati analoghi”. L’avvocato della difesa aveva perorato l’assoluzione. Haverbeck non dovrebbe “essere dissuasa dalle sue false idee con l’imprigionamento”, ha dichiarato l’avvocato. La sua cliente ha ancora “dieci procedimenti in sospeso”. Ursula Haverbeck presenterà appello.

Haverbeck ha più volte affermato, nel corso degli anni, che il campo di concentramento di Auschwitz non era un campo di sterminio e che i massacri non hanno avuto luogo.

Ursula Haverbeck era stata liberata dalla prigione di Bielefeld all’inizio del mese di novembre. Ella ha scontato in totale due anni e mezzo di prigione dal maggio 2018. Nel 2004, ella era stata riconosciuta colpevole di sedizione ed era stata multata. Più recentemente, sono arrivate delle condanne senza condizionale che sono state confermate dalla Corte costituzionale federale.

Due procedimenti che sono stati ultimati con delle pene di prigione per Haverbeck in primo grado sono in corso di appello. Si tratta di una pena di dieci mesi di prigione, che è stata inflitta a Haverbeck ad Amburgo, e di un’altra pena di sei mesi di prigione, inflitta a Berlino nell’ottobre 2017.

https://www.andreacarancini.it/2020/...e-in-prigione/
 
Old December 11th, 2020 #11
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Il martirio di Ursula Haverbeck


9 Dicembre 2020

GERMANIA: LA DISSIDENTE POLITICA URSULA HAVERBECK RIMANDATA IN PRIGIONE; POTREBBE DIVENTARE LA DETENUTA PIÙ VECCHIA DEL MONDO

Di Eric Striker, 5 dicembre 2020

Solo poche settimane dopo aver scontato una condanna al carcere di due anni e mezzo per “negazionismo dell’Olocausto”, la novantaduenne Ursula Haverbeck è stata nuovamente condannata dai tribunali tedeschi, questa volta per un’intervista che ella diede nel 2018 esprimendo l’opinione che gli ebrei non venivano sistematicamente uccisi durante la seconda guerra mondiale e che le camere a gas di Auschwitz sono una menzogna politicamente motivata.

Se la sentenza di un anno [di prigione] da parte della corte federale nell’ultimo caso di Haverbeck verrà confermata, la Germania avrà lo sgradito primato di imprigionare la detenuta più vecchia del mondo, un titolo che in precedenza era stato conseguito dall’americana Lucille Keppen, che venne incarcerata per aver sparato al proprio vicino e che venne rilasciata all’età di 93 anni.

Il governo tedesco trascina in tribunale Haverbeck da decenni per aver ella contestato le affermazioni ebraiche sulle camere a gas e sugli stermini sistematici. Come tutti sanno Haverbeck ha protestato contro i tribunali fantoccio che umiliano e diffamano gli anziani veterani di guerra utilizzando le false testimonianze di “sopravvissuti”.

A partire dal 1945, numerosi ufficiali di alto rango del Terzo Reich, soldati e lavoratori dei campi di concentramento hanno contestato la narrazione dell’Olocausto, inclusi l’ufficiale della Wehrmacht Otto Ernst Remer, il lavoratore di Auschwitz Thies Christophersen, Erich Priebke, Leon Degrelle, e il soldato delle SS Karl Muenter, quest’ultimo morto all’età di 96 anni prima che iniziasse il suo processo per “negazionismo dell’Olocausto”.

Il defunto marito di Haverbeck, Werner Georg Haverbeck, fu un influente membro del partito nazionalsocialista e parimenti contestò l’accusa del sangue contro il popolo tedesco conosciuta come die Auschwitz luge (la menzogna di Auschwitz).

Il sistema penale tedesco è stato spietato con Haverbeck. Alla nonagenaria, che è una prigioniera di coscienza, è stata negata la scarcerazione dopo che ella aveva scontato i 2/3 della propria sentenza, una scarcerazione che è di prammatica in Germania. Mentre lo Stato aveva in precedenza liberato 1.000 detenuti a causa del COVID lo scorso marzo, Haverbeck è stata rilasciata solo alla metà di novembre.

Non vi è segno di vergogna o di preoccupazione per i diritti umani nel paese: il giudice dell’ultimo caso ha sottolineato che Haverbeck continuerà a essere punita fino a quando ella imparerà a tenere la bocca chiusa. Si può solo immaginare le proteste che giungerebbero da parte delle organizzazioni non governative se l’Iran, la Cina o la Russia imprigionassero una donna anziana per aver contestato la linea del governo.

Il potente spirito di Haverbeck è diventato una fonte di ispirazione per i patrioti in Germania e nel mondo. Nel 2019, ella si è candidata alle elezioni per il parlamento europeo mentre stava dietro le sbarre e ha ricevuto 25.000 voti, un fatto altamente sgradito per l’establishment mediatico europeo. Ogni anno, nel giorno del suo compleanno, centinaia di tedeschi si sono radunati all’esterno del carcere dove ella era detenuta chiedendo la sua scarcerazione.

Intellettuali e attivisti in Europa, nelle Americhe e in Giappone hanno espresso sconcerto a causa dei maltrattamenti che le vengono inflitti e della mancanza di libertà in una nazione che sostiene di essere una “democrazia”. Nel carcere di Bielefeld, dove Haverbeck è stata detenuta, i funzionari della prigione hanno avuto un bel daffare nel passare al vaglio la quantità di lettere e di fiori che la loro famosa prigioniera ha ricevuto durante la detenzione.

Per ciò che concerne la più vecchia detenuta della Germania, è chiaro che ella non si piegherà di fronte al furore dei gruppi ebraici che dirigono i burocrati carrieristi. Se lo stato tedesco è interessato alla propria reputazione dovrebbe smettere di tormentare Haverbeck, tuttavia il religioso timore dell’Occidente nei confronti di un dibattito su ciò che è accaduto durante la seconda guerra mondiale continua a essere prioritario rispetto ad ogni altra preoccupazione.

https://www.andreacarancini.it/2020/...ula-haverbeck/
 
Old April 8th, 2021 #12
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IL CASO ALISON CHABLOZ: DETTAGLI SUL GIUDICE CHE L’HA CONDANNATA

7 APRILE 2021

REGNO UNITO: GIUDICE POLITICO CONDANNA LA PRIGIONIERA POLITICA ALISON CHABLOZ AL CARCERE PER AVER DEFINITO L’OLOCAUSTO UNA MACCHINA DA SOLDI[1]

Di Eric Striker, 4 aprile 2021

“Non la condanno perché lei è antisemita, non la condanno perché lei è una negazionista dell’Olocausto”, ha detto il giudice distrettuale di Westminster Michael Snow, dopo aver fatto esattamente questo.

Questo è stato il fuorviante messaggio di Snow alla cinquantaseienne Alison Chabloz, una commentatrice politica che è stata trascinata in tribunale per aver affermato che l’Olocausto è un’”eterna macchina da soldi” su un podcast. Ella sconterà in carcere quattro mesi e mezzo...

https://www.andreacarancini.it/2021/...ha-condannata/

Alison Chabloz
HMP Bronzefield
Woodthorpe Road
Ashford, Middlesex
TW15 3JZ
GRAN BRETAGNA
 
Old November 26th, 2021 #13
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ALISON CHABLOZ FORNISCE NOTIZIE CHE LA RIGUARDANO


24 NOVEMBRE 2021

BOCAGE INFO


INIZIO

Incarcerata quest’anno a Pasqua, per il mio compleanno […] sono felice di constatare che sembrano esservi poche possibilità che io ritorni dietro le sbarre per Natale e il Nuovo Anno. La mia situazione resta nondimeno precaria; sono in effetti sottoposta a delle condizioni di libertà vigilata rigorose e un nuovo processo nei miei confronti è previsto per l’inizio del 2022.

A parte l’”incubo procedurale” della mia lunga persecuzione di cinque anni davanti ai tribunali a causa dell’articolo 127 della legge sulle comunicazioni del 2003, Adrian Davies, avvocato del foro, cita una scelta di parole “problematiche” nel corso di due podcast radiofonici ai quali avevo partecipato nel 2019, così come la “rottura” tra certi membri della “scena internazionale del negazionismo”, come cause principali dell’aumento della mia pena ordinato dalla giustizia inglese.

Come già menzionato, la conferma di questa persecuzione prolungata di un’artista viene perpetrata mediante un altro processo penale, per un’altra canzone. Questa volta, si tratta di una parodia della canzone “Pick a Pocket or Two” di Lionel Bart, all’origine interpretata dal personaggio di Fagin e adattata dal celebre romanzo “Oliver Twist” di Charles Dickens. Ora, alla metà di aprile, un’accusa più grave per istigazione all’odio razziale è stata sostituita da un nuovo reato di stampa in violazione dell’articolo 127, con il pretesto di aver postato sul web un messaggio “grossolanamente offensivo”.

In questo caso, l’accusa sembra meno interessata alle parole della parodia. Il focus dell’accusa in questo caso sarebbe l’utilizzo del video originale della commedia musicale “Oliver!”, e in particolare la rappresentazione di Fagin che sarebbe “grossolanamente offensiva”. La prossima udienza è prevista il 18 febbraio 2022 alle ore 9.30, davanti ai magistrati del tribunale di Westminster.

L’idea di ritornare davanti ai tribunali (e con ogni probabilità in prigione) per aver mancato di rispetto ai sentimenti delle “vittime” (in un’altra canzone) è fisicamente nauseante nella misura in cui è possibile venire a patti con quest’idea surreale.

Ursula Haverbeck ha recentemente evocato la sua pena di due anni. Vorrei poter lodare il sistema penitenziario britannico nello stesso modo in cui la Gran Dama l’ha fatto per il suo paese; avrei voluto raccontare tutte le cose che ho imparato e, soprattutto, avrei voluto dire che non bisogna aver paura della prigione. Le prigioni tedesche per donne sono forse “le migliori al mondo”. Non c’è il rischio che io faccia un’osservazione analoga sulla mia esperienza personale qui in Inghilterra.

Sono molto riconoscente a tutti coloro che hanno preso il tempo di scrivere delle lettere e delle cartoline di sostegno, e in particolare a quelli che mi hanno inviato dei libri. Come alcuni sanno, una parte della posta in arrivo, compresi i ritagli di giornale, è stata censurata. Delle lettere sono state di nuovo (illegalmente?) “distrutte” o rinviate al mittente. Risponderò a tutti coloro le cui lettere sono arrivate. Questo può prendere un certo tempo, ma per Natale dovrei farcela, chiedo quindi un po’ di pazienza a tutti.

I miei ringraziamenti egualmente a BOCAGE INFO (RLB) e a Sans Concession (VR) e a RIVAROL (JB) per aver informato i miei amici e i miei sostenitori francofoni; grazie anche a tutti coloro che hanno il coraggio di discutere pubblicamente del mio caso qui in Inghilterra e altrove. Sono ugualmente debitrice ai miei coautori GM e GG per il loro sostegno e la loro fedeltà inestimabili.

Se qualcuno vuole fare una donazione, i miei riferimenti bancari sono i seguenti. Non posso offrire molto in cambio a causa delle condizioni rigorose della mia libertà vigilata le quali – per delle ragioni che restano misteriosamente inesplicate – sono state prolungate fino al 20 gennaio, il che aggiunge quindi ulteriori nove settimane alla mia pena, il tribunale avendo già prolungato quest’ultima da 18 a 32 settimane. Tuttavia, continuo a lavorare a casa, scrivendo e registrando. Sarei felice di condividere, ma le mie creazioni non possono essere ripubblicate su Internet o altrove senza il mio permesso scritto.

Grazie della vostra comprensione e del vostro sostegno.

Alison Chabloz, Londra, il 22 novembre 2021

FINE

PayPal in relazione all’indirizzo <[email protected]>

BitCoin bc1q7gxlhtar6rcjf39qrgzcjqxqmhhasgjrqe3knj

Banca: Santander UK

Titolare del conto: Alison Chabloz-Tyrer

N° del conto: 45530063

Codice: 090129

IBAN: GB79ABBY09012945530063

Swift/Bic: ABBYGB2LXXX

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Old February 20th, 2022 #14
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Spagna: la Procura di Barcellona chiede 12 anni di prigione contro Pedro Varela

18 Febbraio 2022

BOCAGE INFO

SPAGNA: LA PROCURA CHIEDE 12 ANNI DI PRIGIONE CONTRO PEDRO VARELA E LA CHIUSURA DEFINITIVA DELLA LIBRERIA EUROPA

Il procuratore ha chiesto 12 anni di prigione contro il neonazista storico Pedro Varela per aver glorificato, giustificato e negato l’Olocausto e per dei crimini di istigazione all’odio contro gli ebrei, gli immigrati i musulmani e gli omosessuali, tra l’altro, come pure la chiusura definitiva della Libreria Europa di Barcellona.

La Procura provinciale di Barcellona per i crimini di odio e di discriminazione chiede nel suo atto d’accusa questa condanna di Varela, già condannato nel 2010 per dei fatti analoghi, per aver continuato a diffondere e a distribuire tra il 2006 e il 2016 dei contenuti “massicci e indiscriminati” basati “sulla cultura dell’odio suprematista”.

Nel suo atto di accusa, la Procura mette egualmente in causa cinque altre persone, membri della direzione dell’Associazione Culturale EO da cui dipende la Libreria Europa, per i quali ha richiesto una pena di otto anni di prigione per aver promosso e diffuso questa ideologia che nutre “l’odio e la discriminazione”.

Secondo la Procura, tutti fanno parte di un “quadro organizzativo perfettamente strutturato” chiamato l’Associazione culturale EO, di cui Varela è “l’ideologo” e il “principale responsabile di tutta la sua struttura commerciale e della diffusione del nazionalsocialismo”, tramite la Libreria Europa o a partire dalla sua sede virtuale.

Questa associazione, sostiene il Pubblico Ministero, aveva per obbiettivo di diffondere “massicciamente e senza discernimento” una “linea di pensiero fondata sulla cultura dell’odio e dell’ostilità suprematista e della segregazione razziale contro quelle che essa considera come delle razze inferiori”.

Tra queste “razze inferiori” gli imputati annoverano in particolare le persone di ascendenza africana, gli asiatici, i musulmani, gli ebrei e gli omosessuali, poiché essi “esaltano la purezza della razza bianca” e affermano che “l’integrazione razziale è il genocidio della razza bianca mediante mescolanza”, indica la Procura.

Il Pubblico Ministero sottolinea che gli imputati hanno diffuso dei testi dal “linguaggio non solamente di carattere discriminatorio, ma soprattutto umiliante per delle ragioni di colore della pelle, di origine, di religione, di ideologia o di orientamento sessuale per sostenere le loro tesi discriminatorie particolarmente razziste e antisemite”.

Inoltre, afferma la Procura, gli imputati “vantano, lodano e giustificano” i “crimini atroci” del Terzo Reich, ossia negano l’Olocausto, con una “fissazione particolare sul popolo ebreo, che è denigrato con delle espressioni di natura offensiva e umiliante allo scopo di creare un sentimento di odio, di ostilità, di animosità e di violenza” nei suoi confronti.

Per il Procuratore, la Libreria Europa è il “centro nevralgico” dell’attività dell’associazione, e tramite essa, gli “accusati hanno venduto e diffuso” l’ideologia nazionalsocialista in Spagna e in altri paesi del mondo, con l’ausilio di media quali libri o DVD.

Inoltre, secondo la memoria presentata dal procuratore, gli accusati hanno organizzato tra il 2006 e il 2016 fino a 260 conferenze che hanno diffuso delle ideologie “fasciste, razziste, antisemite, omofobe e negazioniste”.

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